IN PARADISO CI SI DOMANDA ANCORA…?
In Paradiso si può davvero dire che ogni interrogativo
trova la sua risposta. Anche se gli interrogativi
rimangono.
Restano come domande sotto forma di desideri di
ricerca,
nelle scelte che si fanno, nel chiedersi come
procedere,
come vivere la realtà che ti si presenta. E la
risposta è
subito pronta, la scelta è subito fatta. Ma gli
interrogativi
restano e riappaiono, come stimoli all’avventura e al
procedere
nel cammino. Non sono dunque gli interrogativi
del non conoscere, ma del sapere e gustare
maggiormente,
sempre più, e senza fine.
Sono gli interrogativi della meraviglia, della
contemplazione,
della gioia e dell’intensità della festa
Ma il più importante interrogativo, la domanda più profonda
e sempre aperta, riguarda Colui che è il Paradiso:
chi è? È la domanda di sempre e di tutti, forse la più
elementare,
eppure sempre anche la più indefinibile, anche
qui. Vivi in questa Presenza, eppure non la esaurisci
mai.
Sai chi è, ma non in modo completo.
Colui che è il Paradiso non si esaurisce mai né mai ti
esaudisce completamente in una risposta, nemmeno qui
in
Paradiso. Il Paradiso è una grande domanda, un
interrogativo
che continuamente ti si propone, un punto di domanda
senza parole, di fronte al quale tu riaffermi le tue
scelte,
rafforzi il tuo procedere, intensifichi il tuo essere
e
vivere in questa realtà.
Il Paradiso suscita la domanda e dona la risposta,
continuamente,
e sempre di più. Il Paradiso ti attende, ti invita,
ti propone il desiderio. E allora ti accorgi di essere
più
libero che mai. Ognuno qui in Paradiso è un
interrogativo,
è un segno del mistero di questa gioia.
Lo sento che pone la domanda di me, e a me. Lo
percepisco
porre la domanda su ogni realtà che vive, e porsi la
domanda nei confronti di Colui che è il Paradiso. La
risposta
è già nella domanda: illuminata.