IL PARADISO E’ UNA COSA O UNA PERSONA?
è tutti orientati a un unico riferimento, qui in
Paradiso: a Colui che è il Paradiso. Ti senti nella
mente,
nell’anima e nel cuore un pulsare, come un indicatore
interno, che ti orienta, ti fa da bussola verso questo
Nord.
Sebbene tutti siano liberi di vivere situazioni le più
disparate
e apparentemente diverse e lontane tra loro, non c’è
dispersione alcuna.
Tutto dunque converge a questo
Uno. Senti come un magnetismo, dentro di te e attorno
a
te, che ti attira dolcemente ma efficacemente, e tutto
convoglia,
in questo viaggio che è come quello di un treno sui
binari dell’infinito.
Non ci sono leggi o richiami esterni di alcun genere
qui
in Paradiso, dunque. Nessuna regola esterna, nessun
governamento esteriore, nessun comando o comandamento
da fuori. C’è questa energia orientante alla gioia,
semplicemente
questa. È un po’ come - usando un’immagine
di una realtà che qui non c’è - quegli stormi di
volatili che
vedi migrare con un senso di orientamento eccezionale,
che li spinge sempre verso il meglio, alla situazione
ideale
per il progresso della vita.
Così è qui: sei un migratore, uno che vola verso
quelle
realtà che ti sono date in dono e ti permettono di
migliorare,
progredendo nella vita del Paradiso. Sta di fatto che
qui in
Paradiso puoi girare ad occhi chiusi, o ad occhi
aperti contemplando
altre situazioni diverse da quella che hai di
fronte, senza mai incontrare ostacoli, senza nessun
inciampo. Questa specie di - passi l’espressione -
‘pilota
automatico’ ti permette di mantenere la rotta senza
alcuna
preoccupazione. L’orientamento non è solo verticale,
ma
anche orizzontale: dà anche la possibilità di
condividere
con ogni realtà del Paradiso.
È come se ci fosse una porta d’ingresso - anche se non
esiste assolutamente alcuna porta, qui - dalla quale
passano
tutte le realtà destinate al Paradiso, e che qui si
orientano
a loro volta a Colui che è il Paradiso.
Orientamento verticale e orizzontale costituiscono un
unico grande sentire: che c’è il Paradiso. Giungendo
qui,
la prima impressione che hai è quella di un grande
‘benvenuto’
che ti è dato da tutti insieme. È come se si aprisse
un
sipario e tu, senza vedere nessuno in platea, a causa
dei
riflettori che ti sono puntati addosso, li senti tutti
che ti
danno il benvenuto con i loro intensi applausi